Asana a lume di candela: come funziona il candlelit yoga

Dimenticatevi le classiche sessioni di yoga nell’altrettanto classico studio illuminato da luci artificiali. La nuova frontiera di questa antica disciplina si chiama candlelit yoga, e prevede una pratica a lume di candela.
Tra i pionieri di questa disciplina c’è l’Y7 Studio di Manhattan, a New York, che offre lezioni di power yoga per chi desidera spingere la propria pratica a nuovi livelli. Il candlelit yoga è una sessione intensa a luci spente, con soltanto le candele a illuminare la stanza, priva di specchi: in questo modo, spiegano da Y7, si incoraggiano i partecipanti a rivolgere l’attenzione verso l’interno e a esplorare il proprio corpo, il movimento e la respirazione concentrandosi su se stessi e non sugli altri.

Come funziona il candlelit yoga
Più che una tipologia di yoga vera e propria, il candlelit yoga è una modalità di sperimentare la pratica. Si può infatti applicare a pratiche di hatha yoga, più statico e muscolare, o alle più energiche lezioni di vinyasa flow, in cui le posizioni sono più dinamiche e si fluisce, appunto, costantemente da un’asana all’altra. Ad accomunarle c’è il setting: una stanza ampia, possibilmente riscaldata per agevolare l’attivazione della muscolatura, illuminata soltanto da luci soffuse generate da candele (a fiamma vera e riprodotta).
Nessuno specchio, come detto, all’interno dello studio, per evitare che gli yogi possano distrarsi concentrandosi sul correggere i propri movimenti, e visuale ridotta per focalizzarsi su corpo, mente e respiro. L’obiettivo è abbandonarsi al movimento e alla voce dell’insegnante, che guida i partecipanti alla classe sino al rilassamento finale.
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Semi oscurità e luci soffuse per lasciarsi andare
Nel corso delle classi di candlelit yoga c’è poi una parte dedicata alla self practice, la pratica individuale e non guidata, ed è qui che le candele e la semi oscurità possono fare davvero la differenza.
Molte persone che praticano yoga sono spesso frenate dal timore di non essere abbastanza elastici, forti o preparati, e sono sin troppo consapevoli di condividere lo spazio con altre persone. L’oscurità aiuta a lasciarsi andare, senza fare caso a ciò che succede intorno, e farsi trascinare dal proprio personalissimo flow.
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