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Milano, 31 gen. (askanews) - Settembre è in gara nella categoria Nuove Proposte del Festival di Sanremo con il brano "Vertebre" (Isola degli Artisti / distribuzione Ada Music).Un brano intenso e personale che parla della vulnerabilità a cui ci espongono le nostre emozioni racconta l'artista."Vertebre io lo identifico un po' un grido generazionale di denuncia al fatto che noi ragazzi della nostra età secondo me abbiamo molte fragilità, molte difficoltà, quindi ho voluto a gestire le nostre emozioni. Quindi ho voluto un po' mettere su carta quelli che erano i miei pensieri riguardo questa cosa e secondo me la frase chiave per capire un po' tutto il senso del brano è nessuno ci ha mai detto come si piange alla nostra età, perché nessuno ci ha mai dato un manuale di vita che ci spiega come vivere, come gestire tutte queste emozioni che secondo me per la nostra generazione e a vent'anni è veramente difficile sapere come gestire".La canzone ha già superato ogni aspettativa, totalizzando il record di oltre 6 milioni di stream su Spotify e imponendosi come il brano più ascoltato e condiviso tra quelli dei giovani di questa edizione, Settembre ha un rapporto speciale con il Festival. "Sanremo, professionalmente, è l'inizio, proprio il vero inizio di tutto ed è proprio il sogno più grande. Quindi sono queste due cose e ovviamente a Sanremo sono tanti ricordi legati alla mia famiglia, all'unione con la mia famiglia, era un momento in cui, lo è ancora, un momento in cui tutti e quattro ci sediamo sul divano, guardiamo il festival, ascoltiamo la musica. Quindi quel momento bellissimo di tanto amore con la mia famiglia. E questo per una buona causa sarà il primo anno per cui non guarderemo il festival insieme perché ovviamente io sarò lì per i giovani, i miei genitori saranno in platea a guardarmi e quindi o comunque saranno non so però comunque saranno li a Sanremo".

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00:00A Sanremo, diciamo con tante virgolette professionalmente, è l'inizio, proprio il vero inizio di tutto
00:09ed è proprio il sogno più grande, quindi sono queste due cose e ovviamente a Sanremo
00:15ho tanti ricordi legati alla mia famiglia, all'unione con la mia famiglia, era un momento
00:22in cui, ed è ancora un momento in cui tutti e quattro ci sediamo sul divano, guardiamo
00:27il festival, ascoltiamo la musica, questa canzone mi piace, a questa mi non è proprio
00:31sentita la canzone di... quindi quel momento bellissimo di tanto amore con la mia famiglia
00:37e questo per una buona causa sarà il primo anno per cui non guarderemo il festival insieme
00:42perché ovviamente io sarò lì per i giovani, i miei genitori saranno in platea a guardarmi
00:49e quindi, o comunque saranno, non so, però comunque saranno lì a Sanremo con me probabilmente
00:54e quindi, insomma, però questi sono i ricordi che ho legati al festival.
00:59Allora, vertebre, io lo identifico un po' un grido generazionale di denuncia al fatto
01:05che noi ragazzi della nostra età, secondo me, abbiamo molte fragilità, molte difficoltà,
01:11quindi ho voluto gestire le nostre emozioni, quindi ho voluto un po' mettere su carta
01:18quelli che erano i miei pensieri riguardo questa cosa e secondo me la frase chiave per
01:23capire un po' tutto il senso del brano è che nessuno ci ha mai detto come si piange
01:26alla nostra età perché nessuno ci ha mai dato un manuale di vita che ci spiega come
01:31vivere, come gestire tutte queste emozioni che, secondo me, per la nostra generazione
01:36e a vent'anni è veramente difficile sapere come gestire.

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