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Sport
Trascrizione
00:00Amiche ed amici di Bike Channel, appassionati di ciclismo e di letture sul mondo della bicicletta,
00:22un saluto da Pietro Pisaneschi e benvenuti ad una nuova puntata di Ciclostile, le parole
00:27del ciclismo, la rubrica di Bike Channel che si occupa di presentare i libri dedicati al
00:34mondo della bicicletta e oggi presentiamo, edito da eDiciclo, se cadono tutti vinco io,
00:43Dino Zandegu, 100 storie vere al 90%, scritto da Marco Pastonessi che è tornato a trovarci
00:50in studio.
00:51Ciao Marco.
00:52Grazie, grazie ancora.
00:53Finalmente siamo vestiti come l'ultima volta, è quando sei venuto a raccontarci il libro
01:00su Ernesto Colnago e invito tutti quanti a recuperare la puntata con Marco protagonista
01:06sul sito bikechannel.it dove trovate tutte le puntate precedenti di Ciclostile.
01:12Oggi cambiamo decisamente registro perché parliamo, rispetto chiaramente alla puntata
01:19su Colnago di Dino Zandegu, personaggio piccaresco del mondo della bicicletta e non solo.
01:28Leggendo questo libro c'è la sensazione che le storie appartengano veramente a un'epoca
01:36quasi dimenticata, sconosciuta, a un mondo che sembra veramente non esistito.
01:42Molto è cambiato, il ciclismo degli anni 60-70 era un ciclismo molto umano, non che
01:51quello di oggi non lo sia, ma era un ciclismo più, non dilettantistico, ma insomma più
01:58corsaro, più avventuroso, più semplice, più facile, più leggero, meno maniacale,
02:11meno raffinato, meno studiato, più lasciato al caso anche all'improvvisazione.
02:18E' un ciclismo più divertente, ma sì dai possiamo dirlo, più divertente.
02:25Ecco e questo è un libro divertente, anzi è proprio esilarante perché già dal titolo
02:32100 storie vere al 90 per cento, ma anche i titoli scartati sarebbero già bisognosi
02:40di un titolo, e anzi viene dedicato un capitolo, tra di essi c'erano anche Zandegu positivo
02:47al Barbera, questo per inquadrare un po' il personaggio, chi era Dino Zandegu e poi
02:54peschiamo dal libro raccontando un paio di storie veramente divertenti.
02:58Dino Zandegu era un grande corridore, uno che dall'inizio della sua carriera è cresciuto
03:07nei dilettanti, è stato campione del mondo nel quartetto della 100 km, ma era uno che
03:15si illuminava anche in pista perché aveva fatto scuola nel velodromo Monti di Padova,
03:22che era una delle università, delle accademie del ciclismo italiano e poi da professionista
03:29piano piano è emerso, uno che ha vinto tappe al giro d'Italia e in numerose altre corse
03:41a tappe in Italia e all'estero e che suggella, consacra la sua carriera con una clamorosa
03:49vittoria al Giro delle Fiandre che, diciamoci la verità, è un campionato del mondo, vale
03:56un campionato del mondo e non soltanto per i belgi, ma per tutti, il Giro delle Fiandre
04:01viene vinto da corridori veri in una giornata di grazia anche quando il tempo è di disgrazia.
04:11L'università del ciclismo dove si è laureato anche Dino Zandegu, da dove iniziamo Marco?
04:20Io leggendo questo libro ho fatto veramente delle risate, me lo sono gustato, anzi guarda,
04:26inizio dicendo ancora per maggiormente inquadrare il personaggio Dino Zandegu,
04:32da come mi è stato dato questo libro. Questo libro l'ho acquistato direttamente da Dino
04:39Zandegu a Masone, quindi siamo in piena Milano Sanremo, è stato appena affrontato il Turchino,
04:46a Masone ogni anno viene offerto il risotto celeberrimo con anche affettati, vino,
04:54a tutti coloro che seguono la Milano Sanremo, a detta lavori e non, e su un tavolino con
05:00l'immancabile bicchiere di vino c'era anche Dino Zandegu che teneva concione e smerciava,
05:06è il caso di dirlo, questo libro, e io mi sono avvicinato, mi sono presentato,
05:10la prima cosa che mi ha chiesto è non riesco a vedere le corse su una nota pay tv,
05:17mi sono interessato della causa dicendo ma come, dico ah è un problema di segnale,
05:22no no non riesco a vederle gratis, ah no questo è un altro problema, è il primo esordio. Poi
05:30dopodiché chiaramente ho acquistato il libro e per vendermelo ha detto guarda se lo acquisti
05:35ti regalo questo esclusivo segnalibro che non ha nessuno. Io ero già intenzionato a comprarlo,
05:42ho comprato quel libro, mi sono girato, sono andato in fila per il risotto e c'erano tutti,
05:47con il libro e chiaramente anche con il segnalibro, quindi bidone clamoroso,
05:52però l'ho ringraziato perché è veramente veramente un libro divertente. Non lo so,
05:57si parla di un prete e d'un alpino, ad esempio è del continuo bisogno di Zandegu in salita di
06:03ricevere spinte chiedendoli in maniera un po' singolare. Avevo una storia che si riferisce a un
06:11giro di campania, primi anni 60, in corsa di 240 chilometri, del calendario italiano ma del
06:21calendario internazionale perché allora insomma il giro di campania era veramente una classica,
06:26si partiva da Napoli, si arrivava a Napoli, a un certo punto si fa quello che io chiamo il
06:33velodromo naturale più bello d'Italia che è la costiera amalfitana, quindi dentro fuori,
06:38dentro fuori, sopra, furore, finché si arriva ad Amalfi, ad Amalfi la strada prosegue per il sud,
06:45Salerno, ma i corridori svoltano a sinistra, c'è una salita, una salita che non è micidiale,
06:56però tutte le salite possono essere micidiali, si chiama Agerola e comincia con dei tornanti,
07:04poi c'è un drittone, il drittone è un rettilineo in salita e dopo i tornanti all'inizio del
07:11rettilineo, del drittone, Zandegu si scopre ultimo, il gruppo è evaporato, è andato in
07:22fuga e sono rimasti lui, Zandegu ultimo e un povero diavolo dieci metri davanti a lui,
07:30Zandegu si demoralizza, si demotiva, che senso ha andare avanti, manca ancora più di metà corsa,
07:44tanto più che dietro di sé ha un camion, il camion scopa, che allora era veramente un camion
07:52con il cassone aperto, è il camion che accoglie i corridori quando abbandonano la gara e scendono
08:01dalla bicicletta e caricano loro stessi e la bici ovviamente sul cassone e il camion li porta al
08:09traguardo. Zandegu sta per cedere alla tentazione di mollare la corsa, finirla lì, se non che
08:19intravede a metà del drittone uno spettatore e Zandegu sa che lo spettatore del ciclismo è diverso
08:27dagli spettatori di qualsiasi altro sport, perché? Perché gli spettatori di tutti gli sport, calcio,
08:35rugby, baseball, basket, scherma, stanno in tribuna e la tribuna è lontana, staccata dal campo di
08:47gara, ma nel ciclismo no, gli spettatori stanno sul campo di gara che è la strada e che cosa fanno
08:55gli spettatori del ciclismo stando sul campo di gara? Certo incitano, applaudono, esortano e
09:05soprattutto agli ultimi regalano una spinta a chi? Beh, al primo dei due che passa e allora Zandegu
09:18si alza sui pedali e con andatura un po' goffa, perché lui è un velocista, un passista veloce,
09:24con andatura goffa da grimpeur, spostando la bicicletta da una parte e il corpo dall'altra,
09:31cerca di superare quel povero diavolo che è dieci metri davanti a lui, ma il povero diavolo dieci
09:37metri davanti a lui ha visto lo spettatore, sa che lo spettatore del ciclismo è diverso dagli
09:42spettatori di tutti gli altri sport, perché? Perché sta sulla strada e cosa fa? Sulla strada
09:46regala una spinta a chi? Al primo dei due che passa e quindi anche lui si alza sui pedali e con
09:52andatura che i francesi chiamano un danseuse, da ballerino, da grimpeur, acquistando una certa
10:00nobiltà, ma che invece per loro plebei della salita e faticatori della domenica è un'andatura
10:11goffa e però questo povero diavolo davanti a Zandegu riesce a mantenere quell'esiguo ma decisivo
10:19vantaggio su Zandegu e Zandegu se prima era dubbioso se mollare la corsa o no, a questo
10:28punto ha quasi una certezza, quella di segare la sua bicicletta in due. Senonché avvicinandosi
10:38molto lentamente allo spettatore vede che lo spettatore non è uno spettatore normale, è uno
10:45spettatore speciale, è un prete e mentre il prete si tira su le maniche della tonaca per cominciare
10:52a spingere il corridore dieci metri, ancora dieci metri davanti a Zandegu, Zandegu è folgorato da
11:00un'idea geniale di quelle che vengono solamente nei momenti più duri, più tristi, più cupi,
11:08della nostra esistenza e gli grida spingi me se no bestemmio, il prete si paralizza,
11:17si mummifica, non si ha mai diventare complici di un peccato mortale anche se con l'attenuante
11:21dell'agonismo, della salita, della gerola e allora trascura il corridore davanti a Zandegu
11:30e si dedica a Zandegu e lo spinge, secondo la prima versione di Zandegu il prete lo ha spinto
11:36per un chilometro e poi è svenuto, secondo la seconda versione di Zandegu il prete lo ha spinto
11:43per 950 metri e poi Zandegu gli fa grazie Don Don Don perché voleva sapere come si chiamasse per
11:51ringraziarlo, appunto nominalmente e quello dice Don Piero esalando l'ultimo respiro, secondo la
12:01terza versione di Zandegu non si trattava di un prete ma di un seminarista perché solo i seminaristi
12:07hanno tanta forza in corpo per spingere un uomo di 80 chili in salita e secondo la quarta e ultima
12:15versione di Zandegu il prete, è tornato prete, lo ha spinto per un chilometro, è tornato il chilometro
12:21poi Zandegu gli ha detto basta, basta così perché se raggiungo poi i primi mi squalificano ed è
12:29peccato doppio. Evidentemente è la meno credibile perché conoscendo Zandegu mai,
12:34mai e poi mai avrebbe detto al prete o forse seminarista di smettere di spingere. E qui
12:42abbiamo spiegato perché per l'appunto 100 storie vere al 90 per cento, perché c'è sempre quell'aurea
12:48di favola o di balla gentile che aleggia, però io ci credo sinceramente. Io ci credo, il 90 per
12:58cento lui dice che è dovuto all'età sua, alla distanza di anni dagli eventi, dagli avvenimenti e
13:09comunque fa notare che il 90 per cento di verità è una percentuale altissima. Infatti dice che i
13:18giornalisti mentono nei titoli al 50 per cento e tra l'altro a proposito di uscite geniali,
13:24altra salita, altro tifoso, il tifoso passa a Zandegu un giornale per ripararsi un po' dalla
13:32discesa, gli domandai, ma almeno è di oggi, questo solo a Zandegu può venire in mente, non solo il
13:41capitolo, perché ogni appunto capitolo è dedicato a un episodio, per l'appunto a una delle cento
13:47storie raccontate da Zandegu, l'alpino per convincerlo a spingere, questo mi fa impazzire,
13:53una sorta di climax letteraria, spingimi che ti promuovo sergente, spingimi che telefona il
14:02capitano e ti faccio dare una licenza, spingimi che telefona il generale. Poi una volta che ha
14:07ricevuto la spinta, sempre per il solito motivo, per la paura di essere squalificato, il generale
14:12ha detto che basta così. No ma è un grande, Dino Zandegu è un personaggio quasi unico nel
14:23mondo del ciclismo, non sono tutti così, io una volta gli ho chiesto, ma hai mai vinto una corsa
14:29per distacco? E lui dice sì certo, in gruppetti, oppure anticipando la volata, sì, dico no no ma
14:41proprio una distacco, non dico alla pogaccia, insomma, e lui mi ha detto ma sì, guarda ero
14:48dilettante era il giro del Veneto, il giro del Veneto è una grande corsa, ma per i Veneti il
14:56giro del Veneto è più del campionato del mondo, è più del giro delle fiandre per i fiamminghi,
15:01cioè è la corsa della vita, aveva tre minuti di vantaggio, la corsa obbliga i corridori a passare
15:12per Rubano, il paese natio di Zandegu e poi arrivare a Padova, traguardo finale. Zandegu ha
15:22tre minuti di vantaggio sugli immediati inseguitori, quando passa per Rubano si emoziona, c'è tutto il
15:32paese sulla strada e lui volge lo sguardo sulla sinistra dove c'è casa sua al primo piano e al
15:44pian terreno c'è il panificio, il forno di suo padre e lì fuori dal forno sotto la casa c'è tutta la
15:54famiglia schierata, il padre, la madre e le sette sorelle. Zandegu non resiste alla tentazione e si
16:05ferma, frena, scende dalla bicicletta, appoggia la bicicletta al muro e poi va dal padre e lo
16:16abbraccia, abbraccia il papà e poi quando si scioglie dall'abbraccio del padre va dalla
16:21madre e abbraccia la mamma e quando si scioglie dall'abbraccio con la mamma abbraccia a una a
16:30una le sue sette sorelle, è solo quando è abbracciato a Germana la più piccola, quella a cui è più
16:38affezionato, a cui è più legato anche manualmente, anche fisicamente in quel momento si sente un urlo
16:50e lui si volta e passano, sono passati, sono già andati via i tre inseguitori, a quel punto si scioglie
17:00dall'abbraccio di Germana, recupera la bicicletta, insegue i tre inseguitori diventati fugitivi, si
17:09sono rovesciate le parti, mancano pochi chilometri, 6-7 chilometri al traguardo, Zandegu ce la mette
17:17tutta, è stato anche un grande inseguitore, ma non ce la fa e arriva a quarto, Zandegu quarto al
17:23giro del Veneto, Zandegu pensa, beh neanche male, insomma un quarto posto al giro del Veneto avrei
17:29firmato prima per arrivarci, certo che arrivarci così insomma non è un gran che, mentre pensa a
17:35queste cose viene richiamato da Gino Bartali, Gino Bartali a quel tempo è il talent scout della
17:45San Pellegrino, una squadra di professionisti che chiama al professionismo i migliori dilettanti e
17:51gli chiede, anzi gli dice Bartali, Zandegu complimenti hai fatto una grande corsa e Zandegu
18:00è sorpreso, Bartali è Garibaldi, è Giuseppe Garibaldi del ciclismo e lo ringrazia, grazie
18:07signor Gino, grazie, ma Zandegu chiede poi Bartali, ma cos'è successo, qui han detto che avevi tre
18:15minuti di vantaggio, invece poi sei arrivato dopo gli altri, hai bucato, hai forato, ti si è saltata
18:22la catena, ti si è incriccata, cos'è successo? Zandegu sceglie la via della verità, una verità in
18:29questo caso vera al 100% e dice, ma passavamo per Rubano, mi son fermato, c'era lì tutta la mia
18:36famiglia e non ho resistito alla tentazione, li ho abbracciati tutti, ma tutti chi chiede in calza
18:43a Bartali, papà, la mamma e le mie sette sorelle, Zandegu teme che questa verità possa far arrabbiare
18:52Bartali, un uomo fumantino, vulcanico, esplosivo, invece Bartali privilegia l'aspetto umano e dice,
19:02complimenti Zandegu, vuol dire che tu non solo hai grandi gambe, ma hai anche un grande cuore,
19:07Zandegu è sorpreso, ringrazia ancora il signor Gino, fa per allontanarsi, poi Bartali lo richiama
19:14e gli dice, ma Zandegu toglimi una curiosità, da quanto tempo non vedevi la tua famiglia? Zandegu
19:21ha scelto la via della verità e insiste con quella e risponde, da stamattina, a quel punto
19:30Bartali esplode, Zandegu tu sei tutto sbagliato, è tutto da rifare e l'augurio è che appunto possa
19:39veramente esserci un nuovo Zandegu perché abbiamo sempre bisogno di storie belle e anche storie
19:46esilaranti nel raccontare gli sportivi, a me piace anche una vicenda di quando Zandegu invece era
19:54direttore sportivo, è stato direttore sportivo, che è il tuffo mancato del compianto Bruno Zanoni,
20:01con il giro che esplora Venezia e Bruno Zanoni si era trovato, insomma, voleva tuffarsi per una
20:11questione pubblicitaria e lo riferisce, riferisce il piano a Zandegu sperando di essere spalleggiato
20:19e Zandegu gli dice assolutamente no, anzi se lo fai vai a casa, poi anni dopo i due si sono
20:25spiegati e appunto Bruno Zanoni chiede a Zandegu ma perché quel giorno mi hai detto di no, perché
20:32avrei voluto farlo io e anche qui Marco è la figura veramente di Zandegu, un grandissimo velocista
20:44perché stiamo parlando comunque dell'aspetto più esilarante però giro delle fiandre, tappe al giro
20:50d'italia, tante vittorie e un rivale che è Marino Basso perché questo libro dichiaratamente detto
20:59da Zandegu poteva anche intitolarsi a basso basso o contra basso, la sfida tra due veneti che non si
21:09digerivano, due veneti ma un Padovano e un Vicentino e poi così complementari, così perfetti
21:18nel loro dualismo, Zandegu che privilegiava le volate lunghe e Basso invece quelle esplosive
21:31quindi Zandegu partiva da lontano, a Basso bastava mettersi nella scia e uscire
21:39agli ultimi 50 metri, 30, 5, un centimetro prima insomma e se la giocavano con il colpo di reni,
21:48sono tanti episodi su questa rivalità così acerrima fra i due e letteraria anche, insomma
22:02una volta Zandegu perde una volata da Basso, è arrabbiato, è deluso, è seccato, infastidito,
22:13è avvelenato e quando torna a casa sul cancello della sua villa alle porte di Milano accanto alla
22:25scritta attente al cane appiccica la figurina panini di Marino Basso. Il corridore più obbidiente,
22:34verità al 90 per cento numero 88, il corridore più obbidiente che abbia mai avuto non è stato un
22:41campione ma un gregario. Era il 1988 alla vigilia di una corsa alla riunione del mattino radunai
22:46corridori e affidai i compiti. Al più giovane Giampaolo Fregonese, trevisiano di Mansuet,
22:52aspettava quello di seguire GB Baroncelli. Dovunque andasse, in testa, in coda, in fuga,
22:58insomma doveva incollarsi alla sua ruota. Dopo la corsa radunai ancora i corridori e a Fregonese
23:03domandai perché si fosse ritirato. Lui mi rispose con assoluta calma e trasparenza mi ha detto di
23:10incollarmi alla ruota di Baroncelli e io l'ho fatto e quando lui si è ritirato mi sono ritirato
23:15anch'io. Non sapevo se ridere o piangere. Poi gli ho dato una pacca sulle spalle e gli ho detto che
23:21aveva seguito le mie indicazioni alla lettera. Bravo è così che si fa perché quando il genio
23:26riconosce il genio succede qualcosa di geniale. Si parla tanto in questo libro anche delle sei
23:32giorni a proposito di mondi che sembrano veramente scomparsi. Zandegui era uno stradista ma insomma
23:40si difendeva anche dignitosamente in pista, tranne quando fu chiamato a Montreal. Più la
23:50pista è corta, l'anello è corto e più diventa circolare e più è circolare, più diventa
23:57difficile, più diventa difficile e più diventa pericoloso. Insomma a Montreal era un catino di
24:04160 metri, insomma non esisteva neanche un metro di rettilineo, era tutta curva e dopo l'ecatombe
24:13della prima giornata, della prima sera, dopo l'ecatombe della seconda sera, il terzo giorno
24:22Zandegui va dall'organizzatore e gli annuncia io non corro più e l'organizzatore giustamente gli
24:32dice se non corri più scordati l'ingaggio. Allora Zandegui ha una di quelle idee formidabili che
24:40vengono nei momenti di più neri, cioè dice vabbè allora facciamo così, invece di correre canto,
24:46ma l'organizzatore dice vabbè proviamo perché le sei giorni erano dei circhi, erano spettacoli,
24:56erano cabaret dove c'erano dei giochi di acrobazia ma anche dei giochi di prestigio,
25:03prestigio a pedali e prestigioni varie e allora dice vabbè proviamo. Zandegui sostiene che le
25:10prime paio di canzoni non erano state accolte benissimo ma poi si è sciolto ed è diventata
25:17una grande attrazione e da allora è nato il mito di Zandegui cantante. E queste sono alcune delle
25:25storie che potrete trovare dentro se cadono tutti vinco io. Dino Zandegui 100 storie vere al 90%
25:34scritto da Marco Pastonesi edito da Eddie Ciclo. In chiusura proprio la sua storia preferita delle
25:41100. Non dirmi ce ne sono tante troppe ne voglio solamente una. Guarda c'è una storia divertente
25:49in cui Zandegui è in Ammiraglia e la giornata è stanca, non viene ravvivata dalla corsa
26:06né dal clima e allora quando un corridore Cazzulani passa per un paese, il gruppo si trovava
26:18in Sicilia e il paese è Ficarazzi e prende la radiocorsa e comincia a dire Cazzulani,
26:26Ficarazzi, Ficarazzi, Cazzulani, Cazzulani, Ficarazzi, Ficarazzi. Insomma una esilarante
26:32scena cabarettistica da avant spettacolo del ciclismo. Questo è Dino Zandegui,
26:42questo è il libro che racconta tante storie esilaranti, se veramente volete fare quattro
26:48risate e assaporare un mondo delle corse non solo che non esiste più, questo è il libro giusto.
26:54Grazie mille Marco di essere tornato a farci compagnia a Ciclostile. Ricordo tutte le puntate
27:01di Ciclostile potrete trovarle sul nostro sito bikechannel.it e nel ringraziarvi come sempre
27:09vi auguro buona lettura.