L’esperienza dell’ospedale di Alba con un progetto di ’video-dialisi’ peritoneale a domicilio, raccontata dal nefrologo Giusto Viglino
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NovitàTrascrizione
00:00Abbiamo sviluppato noi un progetto che abbiamo definito un po' come Internet delle persone,
00:12per amplificare le possibilità umane e trasportare virtualmente a casa dei pazienti infermieri
00:21e medici che in realtà sono molto distanti. Per fare che cosa? Per aiutare quelli che
00:27non riescano a farsi la dialisi da soli e quindi avrebbero bisogno di qualcuno che li aiuta,
00:32che magari non c'è o è troppo impegnato per farlo, ma anche per addestrare queste persone
00:38che prima di andare a casa devono imparare a farlo. Allora anche lì consente questa cosa
00:46di evitare che o il paziente si debba spostare in ospedale o l'infermiera debba spostarsi a casa.
00:53In questo modo, diciamo, superando questa sbarriera di spazio, si può modulare e adattare
01:00molto meglio l'addestramento nei tempi, nei modi, nei linguaggi dedicati o particolari
01:09di quel paziente. Da ultimo viene utilizzato proprio anche per delle visite a distanza
01:14di pazienti che sono particolarmente critici e complicati.
01:18C'è un totem che è nient'altro che un trolley, trasportabile a casa, può essere trasportato
01:25dall'infermiera o dai familiari. Questo totem ha una telecamera a alta risoluzione, un monitor,
01:32un sistema a livello voce e un box tecnologico. Si collega a internet via mobile o con cavolo
01:39e nel momento in cui è collegato a internet, chiunque può collegarsi a internet e è autorizzato
01:45può collegarsi a questo totem, indipendentemente dalla distanza, perché con Inter non esiste
01:52più il concetto di distanza. Quindi quello consente di realizzare delle reti infinite
01:59e dei modelli infiniti di assistenza.